Il volto di una comunità si compone dei tanti volti dei suoi membri. Dietro ogni volto c’è una storia personale, un percorso vocazionale, la vita di una chiesa locale, radicata in un territorio e una cultura particolare.

Una famiglia di 166 alunni, provenienti da 129 diocesi di 35 differenti nazioni, una famiglia ricca e plurale, una famiglia di fratelli, accomunati dal desiderio di seguire l’unico Maestro e fare esperienza della Chiesa missio­naria e universale: questo è il Collegio Urbano! In questa famiglia abbiamo accolto 39 nuovi alunni e 3 nuovi formatori (P. Dominique Dhedya S.I., don Andrea Giampietro e don Riccardo Scorsone), che ci aiuteranno a cammina­re insieme nel nostro itinerario formativo.

In una comunità così articolata è possibile respirare e gustare in modo speciale quella gioia del Vangelo (Evangelii gaudium), alla quale ci esorta da 10 anni il Santo Padre Francesco.

Custodire la gioia di questa giovane comunità è il nostro primo com­pito come formatori. Non è una gioia superficiale che si fa spensieratezza, ma è la gioia missionaria che nasce dall’incontro vivo e concreto con il Signore Gesù, con il suo amore misericordioso che chiede di essere condiviso con tutti.

Per fare questo è necessario curare innanzitutto l’autenticità, come ci ha ricordato Papa Francesco nell’udienza speciale dello scorso 21 gennaio. Per questo abbiamo scelto come motto dell’anno «“La verità vi farà liberi” (Gv 8,32). Il coraggio dell’autenticità». Solo coltivando il valore dell’autenti­cità, il lavoro formativo può essere davvero fruttuoso e la testimonianza del missionario può diventare credibile.

Auguriamo a tutti di sentirsi in comunione con noi e di gustare ancora una volta la bellezza dell’autenticità che custodisce e alimenta la gioia del Vangelo!

La croce
La croce si trova al centro della parte superiore del logo, che rappresenta il cielo. La croce simboleggia Cristo che è il modello di vita per i seminaristi e i sacerdoti, la verità che illumina il cammino formativo. Di conseguenza, la croce è stilizzata per rappresentare la parola “verità”. L’asta verticale diventa così il segmento della lettera “L”.

Il seminarista
L’immagine di un seminarista che indossa la talare del Collegio Urbano è situata nella parte inferiore del cerchio, rappresentante la terra. Lui sta avan­zando verso la croce che è la sua meta finale nella formazione. In particolare, il volto del seminarista è stilizzato attraverso strati di maschere sovrapposte; dietro di lui, ci sono sette maschere di sette colori che richiamano diverse emozioni. Le sette maschere simboleggiano i sette peccati capitali, gli aspetti nascosti, i limiti e i conflitti che i seminaristi devono superare nel corso della loro formazione.

La colomba
Per avere il coraggio di rimuovere ogni maschera, i seminaristi devono vi­vere secondo la verità e sottoporsi alla guida dello Spirito Santo. L’immagine della colomba, simbolo dello Spirito Santo, è stilizzata con sette fiamme che rappresentano i sette doni dello Spirito Santo, i quali vengono in aiuto ai se­minaristi per vincere sulle sette maschere dell’ipocrisia e del peccato.

I tre cerchi
Il logo è incorniciato da tre cerchi, che simboleggiano la Santissima Trinità. I tre cerchi intrecciati rappresentano l’intima connessione tra le tre relazioni fondamentali nel processo formativo: con Dio, con i fratelli e con se stessi.

Il bianco è utilizzato per la croce e per la parola “verità”, poiché simbo­leggia l’autenticità, la trasparenza e la semplicità che i seminaristi sono chia­mati a vivere quest’anno e sempre.

Il rosso simboleggia l’entusiasmo e la passione. Per questo motivo, è uti­lizzato per l’immagine della colomba e delle fiamme che rappresentano lo Spirito Santo e per la parola “liberi” che è frutto della Sua grazia.

Il blu è simbolo di vitalità e di pace ed è utilizzato per i cerchi del logo poiché, vivendo secondo la verità e sotto la guida dello Spirito Santo, la vita del seminarista potrà essere pienamente vera e pacifica.